venerdì 29 novembre 2013

lovelyplaces #3, il lungo Po

Appena trasferiti, tutti noi abbiamo cercato un posto che fosse simile a casa.
C'è chi ha scelto piazza Castello, chi via Roma, chi Borgo Dora. Io, ho scelto il lungo Po.

Dal ponte di Piazza Vittorio, si cammina fino alla Gran Madre; si procede sulla destra sulla pista ciclabile - una delle pochissime in città, per cui attenti a non rovinarla, che se no non ce ne fanno più! - e ci si inoltra nel parco. Ci voltiamo indietro e lo spettacolo è da togliere il fiato. Il Po, il ponte, piazza Vittorio, la punta della Mole e torme di uccelli neri (.. com'esuli pensieri, nel vespero migrar).

In questi giorni è vero, fa proprio freddo. Ma in attesa che la neve ricopra tutto, facciamoci una passeggiata. Tutto il sentiero che costeggia l'argine è un tappeto di foglie gialle; c'è anche qualche fungo ai lati della strada. Ci si dimentica di essere in città. Il rumore del traffico è coperto da quello del fiume, le case quasi non si vedono e il profumo di alberi ti riporta davvero  a casa.
Io sono originaria di un piccolo paesino di campagna; ho solo l'Adda vicino, e neanche tanto, ma questo è stato il primo posto in cui ho voluto portare le persone che per la prima volta venivano a trovarmi.

Sedetevi sulle panchine, è un buon consiglio =)

venerdì 22 novembre 2013

Cene tra amici

Sarà la neve, saranno le dieci del mattino, ma ci sentiamo un po' romantici..
ma che belle queste cene tra amici fuori sede!
Ieri sera eravamo a casa di Ma, che per l'occasione ha tirato fuori il ragù di sua nonna fatto l'altro ieri in toscana.. che bontà!! ognuno ha portato qualcosa (regola d'onore tra studenti fuori sede: se ti invitano a cena DEVI SEMPRE portare qualcosa per contribuire al benessere collettivo!) e subito ci si è sentiti davvero a casa =)


martedì 19 novembre 2013

Paratissima! - gli scatti più emozionanti

claim
questa l'ho scattata per mio fratello
invasioni aliene?





la passerella olimpica per raggiungere l'ex moi
















incubo
fronte di liberazione dei nani da giardino


















ispirazioni quotidiane

James Potter?
la canzone del sole

martedì 12 novembre 2013

Come non farsi rubare la bicicletta

Nel video di WiredItalia, una milanesissima ragazza svela i 3 segreti per non farsi rubare la bicicletta... http://tv.wired.it/tech/2013/04/08/come-non-farsi-rubare-la-bicicletta.html

e se ve la rubano? non resta che affidarsi a Santa Graziella!!

Good Job a WiredItalia ;)

lunedì 11 novembre 2013

lovelyplaces #2 - Identikit di una piazza in rosa



Si chiamerebbe Piazza Palazzo di Città, perchè il palazzo bianco che ne occupa il lato principale (a parte che essendo una piazza, come si fa a sapere qual'è il lato principale?!) è il vecchio municipio.
Porta sulla sommità un grande orologio, che scandisce con il suo battito la vita della città. Ci piace pensare che questa piazza possa essere un po' il cuore segreto di Torino. Anche il suo nome, altisonante e bizzarro per chi viene da fuori - Palazzo di Città - richiama ad un rapporto intimo tra questo grande edificio bianco che domina sulla piazza e la città che gli è cresciuta attorno.
Sugli altri lati edifici che ospitano esercizi comuni. Di fronte, una via porticata ricca di negozi e di ristorantini. Il quartiere, il quadrilatero.
Grazie a Luci d'Autore, la Piazza tutte le sere verso le 17 si tinge di rosa. Effetto dato da queste lampade a cubo bianche, rosse e blu.
La si raggiunge passeggiando da Piazza Castello, nella viuzza che si apre sul fianco della chiesa di San Lorenzo. E' sera e i negozi sulla via sono quasi chiusi, anche se quando incrociamo via Milano lo shopping di via Garibaldi ci arriva distinto nel vociare di chi entra ed esce dai negozi o attende poco più in là alla fermata del tram. A diversi metri di distanza dalla piazza, più o meno all'altezza di un ristorante che simpatico porta il nome di "Agnolotti adn Friends", già la luce inizia a prendere una sfumatura delicata. Camminiamo in mezzo alla strada ed entriamo nella piazza, che sempre ci strappa un sorriso. E' bello camminare con il naso rivolto all'insù, sembra di stare in un abatjour.




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